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Azzorre

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Ci ha sempre attirato come meta quelle isole in mezzo all'oceano appena fuori dall'europa, così verdi e vulcaniche e dal famoso anticiclone che ne prende il nome.

Dopo un viaggio annullato per il covid nel 2020 ci ritentiamo nel 2025.

Siamo io, Ilario, Matteo e Lulù, aggiuntosi all'ultimo e attratto da questo viaggio.

Ci capita bene che siamo nelle date del Festival del parapendio nelle Azzorre, precisamente sull'isola di Sao Miguel la terza settimana di Agosto.

 

Raggiungo gli altri, che mi hanno anticipato, la sera del 19 di agosto, mi son perso la serata inaugurale del festival e delle grandi mangiate, oltre a noi ci sono circa una trentina di piloti oltre alla decina di organizzatori presenti sull'isola.

 

Il 20 di Agosto si prospetta una buona giornata, qui il meteo è particolare e diverso dalle nostre Alpi, in base all'esposizione del vento si sceglie un decollo, oggi sembra essere tranquillo e c'è anche qualche nuvola quindi è fattibile un volo termico. Gli organizzatori ci portano a Furnas, una delle tre lagune presenti sull'isola e che la fanno da principali attrazioni dell'isola.

Difatti la cosa che incuriosisce sono questi vulcani, ormai spenti di cui il cratere ha formato un lago, ma dai colori particolari, questo è sul giallino/verdastro in base alla luce per la presenza di zolfo e attorno solo verde fino alla spiaggia dove l'azzurro del mare contorna tutto.

Decolliamo verso mezzogiorno a circa 600 metri di altezza. C'è come ospite del festival Damien Lacaze, fresco dell'X Alp che ci segna lui le termiche.

Subito facciamo la termica li davanti e ci alziamo di 100m sopra il decollo; da li cerchiamo subito di portarci alla laguna per sorvolarla, lontana un paio di km. Un po' di dinamica che arriva dal mare, seguo il cumulo e riesco ad arrivare a 1000 m. Da lì mi porto sulla laguna a sorvolarla, una vista incredibile, subito il primo giorno di volo!

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Da lì torno indietro e mi porto verso est dell'isola anche se non di molto, seguendo un po' i crinali e i cumuli riesco ad affacciarmi sull'oceano e vedere tutti questi paesaggi in un unico volo.

All'atterraggio trovo gli altri e risaliamo in jeep per fare un altro volo.

Il giorno dopo il vento inizia a farsi un po' più teso, sempre con bel tempo e ci consigliano a tutti di tornare a volare a Furnas.

Lì si riesce a star su una mezz'oretta ma purtroppo è difficile spostarsi e quindi atterriamo dopo poco.

Nel pomeriggio ci facciamo un giro con un taxi sulla Lagoa do Fogo e poi andiamo in una piscina termale all'aperto.

Il giorno successivo sembra non essere dei migliori, è previsto un forte vento da sud. Il resto del gruppo vuole provare comunque a volare mentre noi la puntiamo sulla visita dell'isola.

Noleggiamo due scooter e andiamo verso la terza laguna, Sete Cidades, la più bella perchè all'interno del cratere ci sono due lagune, una sul verde e una blu e rendono tutto surreale.

Costeggiamo l'isola e sentiamo gli altri del festival che stanno volando sul mare. Io e Teo decidiamo di farci un voletto pomeridiamo.

Arriviamo in moto in cima ad un collinotto sul mare dove c'è questa chiesetta e un prato vicino per decollare. Il vento è girato un po' da ovest, sempre leggermente sostenuto.

Io decollo dopo un paio di false, Teo ha problemi a partire e decide di non volare.

Faccio una mezz'oretta di dinamica cercando di non andare dietro la linea della montagna per farmi finire troppo indietro e mi godo della vista dell'oceano li davanti.

Dopo una giornata così ci facciamo un'altra mangiata di pesce, cosa che abbiamo fatto ogni giorno visto anche i buoni prezzi che hanno.

L'ultimo giorno è parecchio nuvoloso e ha anche piovuto nella notte, quindi i voli non sono possibili. Ci facciamo una visita ad una piantagione di ananas e ad una cascata.

Per me purtroppo è già tempo di rientrare mentre per Lulù, Teo e Ilario gli aspetta ancora un giorno dove c'è la festa finale del festival ed un saluto a tutti.

Posto dagli scenari unici comunque, sarà difficile da ricordare anche questa.

 

Partecipanti:

Stefano Ghilardi

Matteo Manella

Ilario Fusar Poli

Luciano Bosio

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