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Pakistan

Volo e esperienze nella valle dell' Hunza

Tutto nasce l'anno scorso quando ho avuto l'onore di conoscere in una serata nella nostra valle Antoine Girard, grandissimo pilota e alpinista e uno dei pionieri dei voli in parapendio nel Karakorum.

Tra le prime domande che gli chiesi una di queste era appunto come era volare nel Karakorum per un pilota di medio livello come me e mi disse che nella Valle dell' Hunza non ci sarebbero stati problemi, diversamente invece nel Ghiacciaio del Baltoro sarebbe stata molto più complessa per meteo, atterraggi molto tecnici e logistica.

Tempo che passa l'estate e maturo un po l'idea per partire per il Pakistan che Antoine lancia per la prima volta l'idea di creare un gruppo di piloti da unirsi a lui per la Valle dell'Hunza; il giorno dopo gli scrivo dimostrando il mio interesse, mi segue anche Max che ormai ha girato buona parte del mondo con il suo parapendio.

 

31 Maggio 2024

Atterro all'aeroporto di Islamabad, Max è già a Karimabad da una settimana circa partito assieme ai primi del nostro gruppo. Dopo le pratiche burocratiche in aeroporto, mi attende il mio autista, pronto a farsi quasi 600 Km di cui più della metà su strada sterrata risalendo tutto il Pakistan.

Strade trafficate, file di camion colorati che intasano le corsie, camioncini che perdono galline per strada, frane e gregge di capre contribuiscono a farci impiegare ben 15 ore di guida con musica pakistana a ripetizione.

 

1 Giugno 2024

Arrivato a Karimabad in hotel impiego la giornata a ambientarmi e a conoscere il posto. Sono tra gli ultimi arrivati del nostro gruppo, c'è Antoine e la sua spalla Olivier, Claude da Marsiglia, Vincent dal Belgio, Peter dalla Svizzera e io e Max dall'Italia.

Faccio un giro con Antoine in moto per vedere gli atterraggi e mi fa un briefing sulla meteo nel Karakorum, per certi punti ben diversa dalla nostra sulle Alpi.

 

2 Giugno 2024

Gli altri fin'ora son stati poco fortunati, hanno fatto in una decina di giorni solo tre voli, tra cui due planate, oggi però c'è una bella finestra di bel tempo e andiamo a volare.

Andiamo con la navetta guidata da Manzoor, il nostro autista, all'Eagle Nest, a mezz'ora circa di strada e poi da lì un altra mezz'ora a piedi per raggiungere il decollo a quasi 2900m.

Tempo di prepararsi e mi trovo già in volo nel Karakorum! Inizio un po' a termicare e mi trovo a 4100 m, alcuni degli altri sono già a 5000.

Un panorama incredibile, da qui si può vedere i 7000 che circondano la valle: Rakaposhi quasi 7800 m, Diran, Spantik, Ultar Sal tutto impressionante.

Purtroppo non riesco a salire molto e di conseguenza a spostarmi e dopo un paio d'ore atterrano un po' tutti.

Nel pomeriggio dopo il volo ho il piacere di assistere e insegnare a vari ragazzi della valle un po' di quello che so legato al mondo del parapendio. Questo è un progetto che porta avanti Antoine da qualche anno per insegnare a volare ai ragazzi dell' Hunza.

 

3 Giugno 2024

Altra giornata di bel tempo, almeno così è fino a metà giornata. Saliamo in decollo e siamo pronti per partire, Antoine e Olivier partono per primi; dopo una mezz'ora si racchiude il cielo sopra l'Ultar Sar e gli altri in volo ci avvisano che c'è un temporale a distanza di 50 Km circa.

Noi rimasti in decollo tra cui me e Max decidiamo di ripiegare tutto e scendere in Jeep.

Questo non da buoni presagi e in poche ore le correnti catabatiche dei ghiacciai aumentano fino a quasi 40 km/h con vari gust in valle rendendo la giornata involabile.

Incredibile come nell'arco di poco tempo cambi tutto così in fretta.

 

4/5 Giugno 2024

Due giornate di tempo non bello per volare ma comunque bello con qualche leggero piovasco per farsi un trekking. Io Max e Vincent decidiamo di andare a vedere il Nanga Parbat, l'ottomila più vicino a noi situato a quattro ore circa di macchina. Finita la strada asfaltata prendiamo una jeep che ci porta su una delle strade più pericolose al mondo, uno sterrato con una strada giusto larga poco più di una jeep per circa un'ora e mezza tutto sul precipizio della montagna.

Da quando ci lascia l'autista ci accordiamo per il rientro il giorno dopo e iniziamo il nostro trekking di un paio d'ore che ci porta a Fairy Meadow, un giardino incantato che si affaccia sul Nanga Parbat.

Dormiamo in uno chalet in legno e a cena ascoltiamo le tante storie del rifugista che ha visto passare di qui (e alcuni di questi mai più tornare) molti alpinisti che hanno scalato la parete nord.

Il giorno dopo ci avviamo verso il campo base del Nanga Parbat dove il sentiero costeggia tutto il ghiacciaio e in un paio d'ore si arriva a destinazione.

Torniamo a valle e in serata rientriamo a Karimabad.

 

6/7/8/9 Giugno 2024

Giornate dove regna ancora l'instabilità, un giorno piove ed è difficile fare molto, gli altri giorni li dedichiamo a visitare un po' la valle tra cui i due forti principali di Baltit e Altit, vediamo un villaggio e passiamo del tempo con i locali tra feste di paese e qualche barbecue.

Max passa parte delle giornate libere a farsi dei bei giri in moto, tutte le valle secondarie meritano veramente una visita.

Il 9 Giugno inizia un po' il bel tempo ma quel giorno lo spazio aereo è chiuso per la visita in elicottero a Karimabad da parte del Aga Khan.

 

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10 Giugno 2024

Si riprende a volare con qualche giorno di bel tempo. Max e alcuni degli altri li vedo sui 5000 e partono per farsi un giretto in valle, io nel mentre che parto tra gli ultimi tutto il decollo e la montagna vanno in ombra delle nuvole e non rendono quasi più niente dal punto di vista termico, dopo un'oretta di volo vado ad atterrare.

In serata ci raggiunge Roberto Alberti che si unirà a noi nei prossimi voli.

 

11/12 Giugno 2024

Max parte per una due giorni in moto nella valle del Shimshal.

Due giornate simili per quanto riguarda il volo, almeno per come l'ho vista io da pilota nella media. Giornate che sembrano buone fino a mezzogiorno, poi qualche nuvola sopra qualche cima si sovrasviluppa rendendo “pericolosa” per il volo la giornata e da lì o scarica un po' di pioggia in un caso oppure in altri casi si dissolve e torna ad essere una buona giornata.

Dei piloti più bravi tra noi son stati bravi a spostarsi per tempo ed evitare questa situazione oppure magari son stati fortunati a partire prima o dopo e riuscire a farsi un bel volo.

Meteo ben complessa nel Karakorum anche se come diceva Antoine, quest'anno siamo stati un po' sfortunati perchè l'aria umida è rimasta per tutto il mese di Giugno rendendo quasi impossibili i voli che si son stati fatti gli altri anni con ben altre quote sui 6000/7000 metri.

Occupiamo parte del resto della giornata ad insegnare ai ragazzi un altro po' sul parapendio.

Max torna a casa mentre a me rimane ancora un paio di giorni.

 

13/14 Giugno 2024

Domani è l'ultima giornata buona che mi rimane per il volo e dopo aver conosciuto Vitus, l'ultimo arrivato nel nostro gruppo, una guida alpina austriaca, decidiamo di partire nel pomeriggio verso un bivacco situato a 4300 m.

Prendiamo il necessario oltre al parapendio: tenda, sacco a pelo, una giacca in più, quattro litri di acqua e il cibo giusto per un giorno. Quasi 20 Kg di zaino!

Arrivati con un bel passo lento al bivacco dei pastori decidiamo di dormire li dentro con un tramonto sui 7000 della valle, vedo anche lo Spantik che non si vedeva molto gli altri giorni per via dell'altezza o delle nuvole.

Il giorno dopo facciamo gli ultimi 100 metri per arrivare al decollo, da lì vediamo benissimo l'Ultar Sal vicino a noi e la Gulmit Tower con il suo ghiacciaio.

Come consigliatoci da Antoine, decolliamo pure un attimo prima visto che siamo più alti di mille metri del normale decollo visto che il ciclo termico dovrebbe partire prima.

Facciamo un po' di termica con una bellissima vista sulla Gulmit Tower ma appena cerchiamo di spostarci la forte brezza da Ovest ci frena e ci fa scendere a terra, un altro nuvolone si era formato a una decina di Km da noi mischiando un po' tutto; oltre a noi un altro paio di piloti francesi “bucano” il loro volo.

A distanza di un ora e mezza invece il cumulo minaccioso si dissolve e i piloti che c'erano al solito decollo ad aspettare si fanno un bel giro della valle sfruttando il resto della giornata diventato bello.

Dopo aver preparato i bagagli concludo con una cena di saluti con il mio gruppo e Roberto e ringraziando Antoine per tutta l'esperienza.

 

15 Giugno 2024

Giornata dedicata al rientro a Islamabad. Condivido il viaggio con Peter che abbiamo il volo in orari vicini e facciamo il passo di Babusar che era chiuso all'andata, un passo spettacolare a 4000 metri con tutte le montagne himalayane innevate attorno.

In dodici ore arriviamo all'aeroporto per poi rientrare il giorno successivo in Italia.

 

 

Considerazioni

 

Stefano:

 

La voglia di viaggiare e volare mi ha spinto in questo posto. Le grandi montagne del Karakorum non le avevo ancora viste ed avere la possibilità di volarci vicino ha reso tutto questo bellissimo.

Come ogni viaggio ho avuto qui in Pakistan la possibilità di conoscere la cultura, passare il tempo con i locali che tra tutti i posti che ho visto ritengo tra i più ospitali e vedere montagne uniche al mondo come il Rakaposhi e il Nanga Parbat. Se avessi passato tutto il tempo del viaggio in volo non sarebbe stata la stessa cosa.

Per quanto riguarda il volo il mio obiettivo per il pilota medio che sono non era un granchè, avevo l'ambizione di provare a salire oltre i 5000 m di altezza e fare un po' il giro li in valle guardando a distanza più o meno ravvicinata i vari 7000.

Purtroppo il meteo non favorevole e anche la troppa prudenza non mi hanno permesso di raggiungere ciò che mi ero prefissato anche se comunque metà del tempo che ho passato nella valle dell' Hunza l'ho dedicato al volo.

Ho avuto la possibilità tramite il nostro gruppo di vedere e confrontarmi con grandi piloti, Antoine in primis, persona molto disponibile e che senza di lui non sarei nemmeno partito e aver ascoltato grandi esperienze di vita e di volo da loro.

Visto la grande ospitalità della gente e la bellezza di questi posti magari credo che un giorno tornerò in questi valle, tra qualche anno magari da pilota più esperto.

 

Max:

 

"Vedendo le imprese di Antoine e soci chi non vorrebbe provarci? Ho cominciato a chiedergli in varie occasioni che requisiti un pilota dovrebbe avere per volare a Karimabad (ho escluso sin dall'inizio il Baltoro, considerando eventualmente la possibilità di farlo dopo aver provato Karimabad); la risposta è stata un pilota di medio livello ma con buone capacità di decollo ed atterraggio con venti sostenuti (tipo vallese, 20 + Kmh). Considerandomi nel target e avendo fatto i 50 quest'anno, ho deciso di regalarmelo.

Purtroppo la meteo non è stata dalla nostra ma non voglio dilungarmi su questo aspetto. Karimabad è un paese di 1500 famiglie: vivono di turismo e poco altro. Non hanno ancora recuperato il turismo che avevano prima del 9/11. Può essere un buon posto per rilassarsi e recuperare dopo qualche impresa, ma senza volare ha cominciato ben presto a starmi stretta e poi dovevo in qualche modo sfruttare il tempo e i soldi investiti.

Avevo già un piano B che è diventato piano A ovvero noleggiare moto e girare. Questa si è rivelata una buona idea. Già nei dintorni di Karimabad ci sono valli bellissime e strade mozzafiato. Le numerose rotture della moto sono state occasioni per dare un pò di sapore di avventure e conoscere meglio i locali (sempre disponibilissimi, onesti e gentili: penso di indole, ma anche perchè vivono in una valle lunga e stretta, dove tutti sanno tutto e campando di turismo hanno interesse nel lasciare una buona immagine). Onestamente non credo ci tornerò, almeno non per volare. Le nostre alpi possono offrire paesaggi altrettanto belli senza la scomodità e l'investimento di un viaggio del genere. Considererei di tornare con amici per un'avventura in moto, magari con vela H&F, si sa mai.

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